L'approfondimento

Alla riscoperta del cuore antico di Palo del Colle tra archi, madonne e affreschi

Pasquale Catacchio
Pasquale Catacchio
Arco della Madonna della Porta
Un viaggio nella storia e nell'arte di Palo del Colle
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Il nostro percorso alla riscoperta degli archi, dei dipinti e affreschi del borgo antico di Palo del Colle, continua.

Partiamo con il primo arco degno di menzione, quello della Madonna della Porta, noto anche come “arco del castellano”, sito in via Giotto.

Prima però, bisogna ricordare che la tecnica della costruzione degli archi affonda le sue radici a secoli fa e risale ad uno dei popoli italici più antichi, gli etruschi.

“Dire Arco è dire varco”, infatti questa costruzione assume anche una valenza simbolica che pone Il viandante, o meglio il fedele, quasi in contatto con la medesima divinità qui rappresentata e custodita.

La maggior parte degli archi della nostra città vecchia custodisce immagini della Vergine, la cui devozione era ed è viva nel popolo palese che l’ha ereditata dagli ordini religiosi domenicani e cappuccini che si erano stabiliti nella stessa Palo.

La ricorrenza dell’immagine della Madonna è dovuta anche al fatto che è considerata ponte fra Terra e cielo, invocata per prevenire e allontanare gli eventi più nefasti e dolorosi come epidemie, carestie, pestilenze, temporali e guerre. La Madre di Dio, inoltre, veniva anche invocata dagli abitanti del borgo e dai passanti, per far sì che potesse proteggerli nel loro percorso.

L’immagine riportata sotto l’arco è solitamente quella della Madonna venerata nella chiesa più vicina. Ad esempio, per quanto riguarda il succitato arco sotto il quale è custodito il dipinto della Madonna della Porta, è chiaro il riferimento alla vicina Chiesa Matrice a lei consacrata all’interno della quale è venerata la miracolosa immagine.

Vi sono anche altri esempi che vanno a supportare quanto detto come il caso dell’affresco raffigurante la Madonna del Monte Carmelo presente sotto l’arco in vico I Umberto I, il quale è proprio collocato nei pressi della chiesetta di San Francesco da Paola e della Madonna del Carmine, oppure l’affresco della Madonna del Rosario che si trova proprio di fronte la chiesa di San Domenico, dove è venerato un dipinto della medesima Madonna.

Di solito questi segni e quindi queste opere d’arte a cielo aperto, frutto della pietà popolare, venivano commissionate dalle famiglie più benestanti oppure dagli abitanti del rione. C’erano poi casi in cui l’ordine partiva dalle confraternite, al fine di diffondere la devozione e di garantire una memoria nel tempo, favorendo anche una partecipazione devozionale.

Partecipazione condivisa sia dagli abitanti del vicinato, che sotto gli archi si riunivano per pregare, sia dai confratelli delle varie congreghe del paese, i quali riuniti sotto i vari archi recitavano le poste del Rosario per i defunti e per le anime del purgatorio. Era credenza, infatti, che queste anime potessero accorciare la loro pena da espiare, grazie proprio alle suppliche di chi era ancora in vita e che li ricordava appunto sulla terra.

Le varie rappresentazioni religiose custodite sotto gli archi, sono l’espressione di un’arte che seppur semplice e popolare, conserva in sè una bellezza che ancora oggi è degna di contemplazione.

Si tratta di opere di artisti locali per lo più ignoti e sono state realizzate tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX secolo. In questo nostro percorso prenderemo in considerazione dieci icone delle quali sei sono dipinte su intonaco e quindi sono affreschi e quattro, invece, su rame. Queste ultime, dipinte ad olio, raffiguranti l’Arcangelo Michele, la Madonna della Porta, la Madonna delle Grazie e l’Immacolata custodita sotto l’arco Gaeta in Vico I Ruggiero.

Tutte le restanti sacre rappresentazioni sono dipinte su intonaco con tempera alla caseina.
È utile ricordare che i soggetti rappresentati non nascono dalla pura fantasia degli artisti ma non fanno altro che imitare le opere dei grandi pittori custodite nelle chiese della città.
Infine gli ultimi lavori di restauro delle dieci icone, sono stati promossi dal Lions Club Palo del Colle-Auricarro e hanno avuto principio nell’aprile 2019 e sono stati completati a marzo 2021. Essi hanno previsto interventi conservativi, restituendo così forme e colori alle immagini originarie.

venerdì 29 Marzo 2024

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