L'approfondimento

Alla scoperta dell’Arco Gaeta: un tesoro di devozione mariana nel cuore del borgo antico

Pasquale Catacchio
Pasquale Catacchio
Arco Gaeta in vico I Ruggero e dipinto raffigurante l'Immacolata Concezione
Esplorando il cuore antico di Palo del Colle tra archi, madonne e affreschi
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Dopo aver ammirato l’arco dedicato alla Madonna della Porta, proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta di queste antiche volte e giungiamo presso l’Arco Gaeta in vico I Ruggero, ove è collocato il dipinto raffigurante l’Immacolata Concezione. 

Questo arco è l’unico del borgo antico a possedere una volta ogivale (o a sesto acuto ) ed è per questa ragione che si distingue da tutti gli altri. Probabilmente la sua denominazione deriva dalla nobile e ricca famiglia che commissionò la realizzazione del dipinto dell’Immacolata, realizzato su rame nel 1800 da artista ignoto.

La ragione legata al rappresentare proprio l’immagine della Vergine Immacolata  deriva dal culto molto attivo nella vicina chiesa del Purgatorio, sita in Piazza Santa Croce.

La Madonna è raffigurata in piedi e poggia su una falce di luna e su di un nuvolato dal quale emergono due teste di cherubini; indossa una lunga tunica bianca, caratterizzata da un delicato panneggio. Dalla sua spalla sinistra scende delicatamente un mantello azzurro la cui estremità destra si lega in vita. Il capo della Vergine è attorniato da 12 stelle, numero simbolico e ricorrente nelle Sacre Scritture e che rimanda anche alle dodici Tribù di Israele. Lo sfondo è caratterizzato da un cielo carico di nuvole grigiastre le cui sfumature variano dal marroncino al rosa, dal bianco al verde chiaro.

Dalle nubi, inoltre, emergono altri due angeli: del primo vi è la sola testa, a destra dell’osservatore, mentre il secondo, a sinistra di chi osserva, si presenta a mezzo busto. Quest’ultimo sorregge, esultante, un ramo di fiori bianchi e gialli: il bianco è un colore che rimanda a virtù come la purezza e l’innocenza della Vergine Maria, mentre il giallo fa riferimento alla luce e al sole.

Il dipinto si presenta racchiuso in una cornice bianca sagomata e abbellita nei suoi contorni da motivi che sembrano rimandare ai grani del Rosario, elemento questo, strettamente connesso al culto di Maria.

In passato, quest’arco e relativo dipinto, erano molto  curati per devozione, dalle donne che abitavano nelle immediate vicinanze e che sia a Maggio, mese legato al culto della Vergine che a Dicembre, dedicato all’Immacolata,  qui si riunivano per recitare preghiere, invocazioni e novene.

Ancora oggi, quando il tempo si mostra propizio, le donne anziane del circondario si riuniscono sotto gli archi per recitare il Rosario, alimentando culti e devozioni in grado di restituirci genuina bellezza.

Infine, il dipinto qui citato, è stato restaurato dalla dott.ssa Maria Luisa de Toma per conto dei Lions club Palo del Colle Auricarro, il 26 giugno 2020.

sabato 20 Aprile 2024

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