L'approfondimento

L’arco della Madonna della Porta, tra cielo e terra

Pasquale Catacchio
Pasquale Catacchio
dipinto ad olio in cui è raffigurata Maria Santissima Porta del Cielo
L'arco custodisce il bellissimo dipinto ad olio realizzato su rame da artista ignoto, in cui è raffigurata Maria Santissima Porta del Cielo, venerata nella vicina Chiesa Matrice.
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Come già accennato nell‘articolo precedente, il primo arco del quale si vuol far menzione in questo percorso virtuale alla riscoperta del borgo antico, è quello dedicato alla “Ianua Cœli” ossia alla Madonna della Porta, per essere più precisi a Maria SS. Porta del Cielo nonché principale Patrona della città di Palo del Colle. Questo è ubicato in via Giotto ed è più conosciuto come “arco del castellano” forse perché in quella zona risiedeva il custode della torre della città, indicata dagli abitanti di Palo come “u castìaddə” ossia “il castello”.

 

L’arco custodisce il bellissimo dipinto ad olio realizzato su rame da artista ignoto, in cui è raffigurata Maria Santissima Porta del Cielo, venerata nella vicina Chiesa Matrice.

Il culto e la venerazione per la Madonna sono molto antichi e potrebbero risalire anche a prima del XVI secolo, quando dopo l’ampliamento della Chiesa Madre l’icona bizantina, risalente al XIV secolo fu collocata su un altare costruito vicino alla grande porta dell’edificio sacro, ultimato presumibilmente nel 1591 e per questa ragione denominata “Madonna della Porta”. Successivamente, come asserisce lo storico Francesco Polito, l’icona fu trasferita sull’altare maggiore ove oggi ancora è esposta alla venerazione dei fedeli.

 

L’affresco che ritroviamo sotto l’arco però non si ispira alla suddetta icona dalle fattezze bizantine bensì si rifà al dipinto realizzato nel 1787 dal pittore Francesco Carella, il quale realizzò una tela ad olio raffigurante appunto la Madonna della Porta e collocata sull’alzata dell’altare Maggiore della Chiesa Madre, proprio al di sopra dell’icona tanto cara ai palesi.

 

L’iconografia del Carella, sotto molti aspetti, è ripresa anche nel dipinto dell’arco di via Giotto che raffigura la Madonna, vestita con una tunica dalle tonalità violacee e il manto blu scuro. Ella siede sulle nuvole e sorregge con la mano destra Gesù bambino, mentre la sinistra è portata al petto e custodisce le chiavi della città, chiaro riferimento non solo al patrocinio ma anche al suo appellativo di “Porta del Cielo” per mezzo della quale si giunge a Cristo.

 

Il capo della Vergine è avvolto da un nimbo di luce ed è circondato da una corona di stelle mentre,il Bambinello invece, è in piedi sul globo terrestre e con la mano destra benedice i due chierici che sono inginocchiati ai suoi piedi e che hanno lo sguardo rivolto verso la Madonna; sulla destra, in ginocchio, sono invece raffigurate due donne che rispecchiano la forte devozione popolare.

Sia la Vergine che il Bambino sono accompagnati da due angeli posti l’uno a destra e l’altro a sinistra; infine in alto a sinistra è raffigurata una porta attraverso cui si intravede una luce: questo ancora un altro chiaro riferimento iconografico alla Vergine e che  sicuramente educava il popolo al suo culto e alla sua venerazione.

 

Degna di menzione è la particolare venerazione, da parte dei palesi, per la Madonna della Porta in quanto, oltre ad essere considerata tramite tra Dio e l’uomo e Patrona del paese, era anche Colei che proteggeva le partorienti e veniva invocata con Sant’Anna durante il momento del parto.

martedì 9 Aprile 2024

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