Approfondimento

Vicoli, archi e tesori nascosti, alla riscoperta del cuore antico di Palo del Colle

Pasquale Catacchio
Pasquale Catacchio
Vicoli, archi e tesori nascosti, alla riscoperta del cuore antico di Palo del Colle
Tra archi, madonne e affreschi: un viaggio nella storia e nell'arte di un paese ricco di fascino e tradizione
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Vicoli, stradine, archi e icone: sono i cardini che ci condurranno in questo “percorso di lettura” alla riscoperta del borgo antico della nostra città.

Siamo spesso abituati a camminare per il centro storico di Palo del Colle, quasi ignari di ciò che riserva e custodisce al suo interno.
Eppure percorrendo i suggestivi vicoli ci accorgeremo di come essi siano scrigno di arte, fede e soprattutto storia: una storia non relegata al passato, ma che continua nel presente.

A guidarci in questo percorso di riscoperta saranno anche le ricerche condotte dalla prof.ssa Carmela Dachille, sfociate nella recente pubblicazione del volume intitolato “Archi e Madonne del Borgo di Palo”.

Come ci fa notare la studiosa, grazie alle attente ricerche, si è riscoperta e socializzata la funzione di archi in quanto elementi architettonici, restituendone significati culturali e religiosi consentendo anche di rimettere in moto i nostri sensi atrofizzati, che fino ad ora non ci hanno permesso di vedere quella bellezza nascosta e data per scontata, vittima dell’abitudine.

In questi ultimi anni però, tra le vie del centro storico e sotto gli archi recentemente ristrutturati, si sono sempre più avvicendate manifestazioni di carattere natalizio e culturale valorizzando sempre di più la parte antica del nostro paese, facendone scoprire o riscoprire le sue bellezze all’interno delle quali annoveriamo i particolari affreschi e dipinti collocati presso i caratteristici archi e che spesse volte conferiscono la denominazione stessa a questi ultimi.

Grazie all’attività di tutela e promozione ad opera del Lions Club Palo del Colle- Auricarro, in questo ultimo decennio le caratteristiche edicole votive, sono state accuratamente preservare e restaurate, ritornando al loro antico splendore, pronte per essere consegnate alle future generazioni affinché possano farsi esse stesse promotrici della propria identità culturale paesana.

Carmela Dachille fa presente che “dire arco è dire varco”, infatti questa architettura ad asse curvilineo si denota come una sorta di “porta” e in quanto tale manifesta il suo essere in relazione alla cerchia muraria della quale era in passato dotata la città di Palo del Colle. Oggigiorno però gli archi superstiti sono di gran numero superiore a quelle che erano le porte principali effettive che caratterizzavano la cinta muraria di Palo.

giovedì 21 Marzo 2024

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